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mercoledì 13 ottobre 2010

La partita a scacchi



Max Oppenheimer (1885-1954)
collezione privata

E' l'inizio della Prima Guerra Mondiale e molti pittori importanti vengono chiamati alle armi.
Siamo in un  periodo di molteplici cambiamenti per l'arte europea. I "pittori di guerra" vengono reclutati per dipingere  gli scenari del conflitto vissuto in prima persona.
Max Oppenheimer noto ritrattista austriaco appartenente alla scuola viennese di quell'epoca, manifesta nel suo stile l'evoluzione delle tendenze figurative che daranno passo alla nascita dell'Arte Moderna in Austria. Queste tendenze rifiutano i canoni tradizionali dettati dalla vecchia scuola, dando principale importanza alla superficie e agli elementi decorativi nella pittura. Nelle sue opere Oppenheimer  propone una peculiare sensibilita per i colori. Le sue pennellate esaltano gli sfondi mossi dei suoi  luminosi dipinti e la profonda cromaticità dei soggetti.
Oppenheimer è considerato un rappresentante di tocco pacato e delicato in opposizione al protagonismo di altri artisti degli anni fantastici dell'espressionismo viennese del primo Novecento.
In questo dipinto " La partita a scacchi"  Oppenheimer rivela  chiaramente la sua partecipazione alla tendenza antitradizionalista caratterizzata non solo dall'uso innaturale del colore ma anche dalla  esaltazione delle forme semplificate (quasi deformate) con l'impronta di uno stile personale ricco di forza.
Chissà se la partita a scacchi di Oppenheimer si ispira al contesto storico in cui vivevano gli artisti dell'epoca...
Ignoro se a modo suo divenne anche lui un "pittore di guerra" non so neanche in quale anno sia stato realizzato questo dipinto, ma possiamo giocare a sottintendere, conferendo un significato simbolico al tavolo di gioco come soggetto centrale dell'opera: un campo di battaglia, il palcoscenico degli ultimi anni dell' Impero  Asburgico, le mani  senza un volto sembrano l'espressione trasformata della partecipazione dei due fronti nemici. Elementi come il libretto di anàlisi della partita e il giornale sul tavolo potrebbero benissimo rappresentare i piani di alleanze e intese che comporta il conflitto, nonchè la partecipazione essenziale dei media durante la guerra.
In questa immaginaria interpretazione, importante resterebbe l'elemento in primo piano che diventa
un"aggiuntivo" magistrale in un tema di queste dimensioni:  il vassoio che porge la tazzina di caffè e i due bicchieri di cristallo, in  rappresentazione sublime della più normale quotidianità.

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